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La chiesa di Santo Stefano venne fatta costruire nel 1600 dal vescovo Giovan Battista Febei. I bombardamenti della seconda guerra mondiale la distrussero completamente, precisamente l’8giugno del 1944. Il vescovo Luigi Boccadoro nel 1953 la fece ricostruire completamente e venne riaperta al culto il 12 dicembre del 1954.
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CHIESA DI SANTO STEFANO
LA STORIA
La chiesa di Santo Stefano venne fatta costruire nel 1600 dal vescovo Giovan Battista Febei. I bombardamenti della seconda guerra mondiale la distrussero completamente, precisamente l’8giugno del 1944. Il vescovo Luigi Boccadoro nel 1953 la fece ricostruire completamente e venne riaperta al culto il 12 dicembre del 1954.
DESCRIZIONE
La facciata della chiesa di Santo Stefano è caratterizzata da due ordini sovrapposti di coppie simmetriche di lesene di ordine tuscanico, che inquadrano al centro il semplice portale sormontato da un piccolo timpano e da un grande oculo.
Salendo due gradini, si entra nella chiesa attraverso una piccola bussola. L’interno, caratterizzato da un’unica aula, ha una copertura a capriate fatta ricostruire in seguito ai bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale. Lesene di ordine Tuscanico sono disposte lungo le pareti simmetricamente a sostegno del cornicione che corre lungo tutto il perimetro della chiesa. Sopra il cornicione troviamo sulla parete di destra delle vere finestre che permettono alla luce solare di entrare, disposte simmetricamente e in parallelo ad ogni vera finestra, una finta finestra sul lato sinistro. Lungo tutte le pareti, troviamo collocate sopra piccoli piedistalli di marmo verde, 14 formelle che appartengono alla Via Crucis, opera in bronzo realizzata nel 1965 da Dante Ruffini e donata alla chiesa dai coniugi Giulia e Dario Cordeschi. La prima di queste 14 stazioni della Via Crucis è collocata a sinistra dell’arco trionfale della zona absidale. Seguono in senso antiorario le altre, fino a trovare la quattordicesima esattamente sul lato destro dello stesso arco trionfale della zona absidale. Appena entrati in chiesa sul lato destro, in corrispondenza dell’ottava stazione della Via Crucis, è collocata un’acquasantiera in marmo bianco con coppa quadrangolare sorretta da da un sostegno a sezione quadrilobata. Seguono dodici tele realizzate da Domenico Creti nel 1986, raffiguranti i momenti salienti della vita di Gesù prima e dopo la sua morte, divise in gruppi di quattro, decorano, alternate dalle stazioni della Via Crucis, la parete di destra. A destra dell’arco trionfale è collocata un opera in cotto realizzata da dante Ruffini rappresentante l’immagine di Santa Lucia Filippini. Un grande affresco di circa 35 mq occupa la parete di fondo del presbiterio con la raffigurazione del Martirio di Santo Stefano, realizzato da Cesare Bertuzzi nel 1961. Dietro l’altare maggiore un affresco del XV secolo, raffigurante una Crocifissione. Ai lati del tabernacolo, 5 per lato, sono disposti dieci pannelli in cotto, raffiguranti i momenti salienti della vita di Gesù.
Sulla parete di sinistra, a seguire in senso antiorario, troviamo una tela di Domenico Creti realizzata nel 1984 con la Sacra Famiglia, una moderna ceramica invetriata con la raffigurazione del Buon Pastore, e in ultimo una tela del XVII secolo con la raffigurazione di San Biagio.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV. Acquapendente e il suo territorio. Regione Lazio, Assessorato alla Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo. Direzione regionale cultura, sport e turismo, area valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale. Avellino 2004.
Agostini A., Le chiese di Acquapendente, Acquapendente 1987.
Catone G., Acquapendente, in Latina gens, 1 – 2. (1937).
Pietro Paolo Biondi, Le Croniche di Acquapendente. Descrizione della terra d’Acquapendente con la sua antiquità, nobiltà, governo, usanze ed altre cose (ed. a stampa del manoscritto ddl 1588) Acquapendente 1984.
Lise G., Acquapendente. Storia. Arte. Figure. Tradizioni, Acquapendente 1971.
Le opere d’arte della chiesa di Santo Stefano di Acquapendente sono state catalogate sui modelli inventariali nel 1993 dalla Soprintendenza BAS di Roma (Catalogratrice A. Capriotti); le schede sono state revisionate nel 2003 da P. Grassi per la Regione Lazio.
Acquapendente arte città, chiesa di Santo Stefano